<<In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di
vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente sui cui
sedersi e né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.>>
Citando un pezzetto dal romanzo di J.R.R Tolkien (che amo), così mi sono sempre immaginata
la mia casa, un posto caldo, dove poter condividere dei momenti lieti con le persone amate.
Sempre in quel posto caldo ho immaginato uno studio tutto mio dover poter fare tutto
ciò che amo, disegnare, cucire, pitturare, studiare e soprattutto sognare.
Da piccola avevo un banchetto bianco con una seggiolina rossa, aveva uno scomparto dove
tenevo il mio set di pastelli a cera preferiti e una bella pila di fogli profumati, lì sopra ci
passavo le ore a creare meravigliosi mostri di fantasia e draghi che rincorrevano streghe.
Da grande mi comprarono la mia prima vera scrivania, con un computer tutto mio e tanto
nuovo materiale, quanti bei ricordi, quante bozze, scarabocchi, idee e i miei pastelli sempre
lì di fianco a me.
Oggi nella mia casetta ho realizzato quel sogno, ho creato il mio spazio, con tutto ciò che mi
serve e tutto ciò che mi ispira, uno spazio calmo, con mobili di legno e tanta carta e libri,
pennelli e matite, candele profumate e non può mancare mai della musica che accompagna
i miei momenti di creatività.
Ho creato uno spazio adatto a me, dover poter trovare la concentrazione e sentirmi al sicuro,
dove posso mettere tutto in disordine quando il genio creativo inizia a far scintille e poi
mettere apposto come se non fosse mai passato nessuno.
Un posto dove l’unica tormenta la creano i fogli impilati e le matite sparpagliate ovunque,
un posto dove ci si può sporcare di vernice e si può riempire il pavimento di ritagli di carta e
di stoffa.
Un posto dove poter scrivere le mie storie e farvele vivere attraverso le mie amiche matite.
E i miei pastelli a cera?
Son nella scatola dei ricordi, nel ripiano in basso a destra della mia scrivania,
ogni tanto li ritiro fuori per far riaffiorare nella mia mente quante stelle insieme abbiamo
disegnato e quanta strada abbiamo fatto.
se tutti mi dovessero chiedermi qual è il tuo posto preferito?
Senza indugio risponderei:
la mia umile Tana.
E voi ne avete una tutta vostra?
O se non ne avete una come ve la immaginate?