VIADOS
I Viados nascono dopo le esperienze con i gruppi “The Perfect Guardaroba” e “Ensenada”, molto attivi in Italia e con qualche apparizione in Spagna e in Germania.
Il progetto della band è di ripercorrere brani che spaziano dai The Strokes ai Placedo, dagli Stereophonics ai Black Rebel Motorcycle Club, passando per Lou Reed e Johnny Cash, un viaggio che parte da lontano e che al centro di tutto pone una sola cosa: la musica.
Le foto del Live sono dell’apertura del concerto dei Fast Animals and Slow Kids ad XMasters di Senigallia.
- Come vi siete conosciuti e come avete scelto il nome del gruppo?
Ci conosciamo da quasi 20 anni e musicalmente siamo venuti a contatto perchè facevamo parte di due band locali molto attive nei primi 2000, anche fuori regione, The Perfect Guardaroba e Ensenada. Tredici anni fa circa abbiamo fatto parte del progetto The Jet Set durato più di 10 anni fino ad arrivare a trovarci nei Viados. Il nome? Ci piace sempre vedere le facce di chi ci chiede come ci chiamiamo.
- Il brano a cui siete più legati e perché.
Ce ne sono tantissimi perchè suoniamo assieme da molti anni ma nella storia recente, quella legata ai Viados, ci piace citare un brano dei Nada Surf che si chiama Hyperspace perchè è quella che abbiamo scelto da suonare alle nostre prime prove e che evoca un periodo buio, quello dell’autunno post-lockdown, il periodo del coprifuoco insomma, in cui quelle ore passate in sala prove una volta a settimana, ci ricaricavano letteralmente permettendoci di non impazzire.
- Come definite il vostro genere?
Il nostro genere musicale pesca a piene mani nell’energia del rock and roll classico e nell’irruenza minimalista del punk targato The Clash, Ramones, per intenderci. Non abbiamo operato una vera e propria scelta ma è il modo in cui sentiamo di esprimerci da circa 20 anni pur essendoci evoluti musicalmente sia negli ascolti che nell’approccio allo strumento.
- Come vedete il futuro della band? Quali sono i progetti?
Questa band è nata per continuare a soddisfare un bisogno insito in noi: quello di ritrovarci in sala prove e di suonare dal vivo. Per ora la formula di scegliere cover e farle nostre e ripescare brani propri dai nostri precedenti gruppi ci sta soddisfando a pieno ma stiamo pensando anche a comporre nuovo materiale, non sappiamo bene quando avverrà ma di certo è una strada musicale che vogliamo intraprendere.
- Cosa consigliate a chi vuole seguire questa strada?
Il consiglio è sempre e solo uno: a prescindere da quanto possa risultare retorico, qualunque sia il genere musicale o lo strumento suonato, il fattore fondamentale è non far mai venire meno la passione. Quella che ci permette ancora oggi di sbatterci per trovare delle date o per spostare qualsiasi altro impegno e vederci in sala prove.
Damiano Albenzio – Basso, Voce
Michele Susannini – Chitarra
Angelo Albenzio – Batteria